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  • Immagine del redattoreSebastiano Parillo

COME INVESTIRE IN TEMPI DI GUERRA? 3 lezioni per gli investitori.

Il terribile conflitto in atto tra Russia e Ucraina continua a causare morti e disagi in ambito internazionale e ciò porta paura e preoccupazione per tutta la popolazione mondiale.

Analizzando le conversazioni avute nell’ultimo mese con clienti ed altri investitori, ho deciso di riportare di seguito 3 considerazioni che questo aspro conflitto ci può far fare in ottica di costruzione di portafogli d’investimento.




1) L’importanza della diversificazione per tipologie d’investimento


Tutti i portafogli dei miei clienti presentano al loro interno, tra le altre cose, due tipologie di prodotti, il quale valore dell’inserimento si è visto in questo momento di mercati turbolenti e probabilmente non si sarebbe visto se il mercato avesse continuato la salita ininterrotta (ed anomala) che si è prolungata fino alla fine del 2021.


Le due tipologie di prodotti di cui parlo sono la componente obbligazionaria e le materie prime.


Analizziamole brevemente in dettaglio singolarmente.



Investimenti obbligazionari.


La gestione di questa tipologia d’investimento è diventata molto complessa negli ultimi anni a causa dei rendimenti delle obbligazioni governative vicini allo 0.


Inserire obbligazioni in portafoglio può voler dire molte volte investire per non fare rendimento.


Ma allora perché farlo?


Perché inserire una parte di componente obbligazionaria da compattezza al portafoglio in scenari di ribasso di mercato diminuendo il drawdown (la perdita di valore) massimo di portafoglio.


Da inizio anno fino a metà marzo (14 marzo):

  • un portafoglio investito interamente sull’azionario globale avrebbe perso il circa il 10% del proprio valore;

  • un portafoglio con il 50% di componente obbligazionaria e il 50% di componente azionaria ne avrebbe perso solo il 6%.


Inoltre, anche questa componente può essere gestita per cogliere opportunità d’investimento, come sa bene chi ha investito in obbligazioni inflation-linked (il quale rendimento è legato al valore dell'inflazione attesa) già nel corso del 2021 e che hanno avuto rendimenti positivi di circa l'8% nell'ultimo anno.



Materie prime.


Anche le materie prime sono una componente fondamentale negli investimenti ma ho notato che praticamente nessuno dei miei clienti ne presentava una parte in portafoglio prima che iniziassero ad investire seguendo le mie raccomandazioni.


Infatti, tra le prime operazioni che ho fatto fare ai miei clienti investitori (molto prima dell’inizio del 2022 e della guerra) c'è stata quella di far inserire in tutti i portafogli una parte di materie prime.


Per chi non lo sapesse, mentre da inizio anno il mercato azionario globale ha perso il 2,5%, le materie prime hanno guadagnato il 22%.

Ma dico anche che, se il mercato non fosse sceso e la guerra non fosse scoppiata, le materie prime probabilmente avrebbero avuto una performance attorno allo zero.


Anche per questa tipologia d’investimento è importante capire che il loro inserimento in portafoglio non è per ricercare rendimenti più elevati ma per conferire una maggiore compattezza al portafoglio nei periodi di mercati ribassisti grazie alla decorellazione rispetto alle altre tipologie d'investimento.




2) L’importanza della diversificazione per aree geografiche


Altra considerazione particolarmente interessante sempre in ottica di diversificazione di portafoglio si può fare per quanto riguarda la diversificazione per aree geografiche.


Nel periodo da inizio anno al 30 marzo, nonostante praticamente tutti i mercati azionari sono stati in fase ribassista, è interessante notare che:

  • il mercato azionario russo ha perso più del 30% ed è stato chiuso per quasi un mese;

  • il mercato azionario italiano ha perso circa il 7,2%;

  • il mercato azionario cinese ha perso circa il 4,2%;

  • il mercato azionario europeo ha perso circa il 4,1%;

  • il mercato azionario globale ha perso circa il 2,5%;

  • il mercato azionario americano ha perso circa lo 0,2%;

  • il mercato azionario brasiliano ha guadagnato il 38%.


Anche in questo caso si nota come con una costruzione di portafoglio ponderata, si sarebbe sicuramente incorso in una perdita per la parte azionaria di portafoglio, ma essa sarebbe stata limata da una corretta diversificazione tra le aree geografiche globali.


A tal riguardo, una fase fondamentale nella gestione dei portafogli dei miei clienti prevede il ribilanciamento delle esposizioni geografiche e settoriali.


Al primo incontro con i miei futuri clienti vedevo portafogli con ingenti esposizioni sulla Cina, l'Italia e l’Europa.

Un pronto intervento di ribilanciamento ha visto per tutti i portafogli una diminuzione di tali esposizioni a favore dell’azionario globale.


Una mossa visionaria? No, semplice costruzione strategica di portafoglio.




3) L’importanza del fattore emotivo negli investimenti


In ultimo, soffermiamoci a riflettere sull’aspetto psicologico che caratterizza gli investimenti sui mercati finanziari.


Istintivamente la mattina del 24 febbraio, giorno dell’entrata dei carrarmati russi in Ucraina ed inizio ufficiale della guerra, la reazione dell’investitore medio al forte ribasso dei mercati sarebbe stata quella di vendere tutto.


In questo contesto, invece, la mia premura è stata quella di chiamare tutti i clienti con disponibilità liquide per avvisarli che era arrivato il momento di acquistare.


Il risultato lo vedete dal grafico di seguito, in cui è mostrato il mercato azionario globale dal 1 febbraio al 30 marzo.





Il mercato ha toccato il punto più basso il 24 febbraio (data di inizio della guerra) e ha poi ribalzato portando un profitto a chi ha avuto il coraggio di non vendere ed anzi acquistare.


Tuttavia, il mantenimento della strategia e l’acquisto di ulteriori quote azionarie sarebbero stati corretti anche nel caso di continua discesa del mercato.


Perché?


Perché con i miei clienti abbiamo ben chiari la strategia d’investimento, l’orizzonte temporale a disposizione e gli obiettivi che vogliamo raggiungere e un ritracciamento del genere non ha inficiato con nessuna delle tre variabili.


Inoltre, è interessante notare come il rimbalzo verso l’alto non sia stato causato dalla fine della guerra, anzi, essa è ancora accesa, a discapito di chi pensava fosse un fuoco di paglia di pochi giorni.


Possiamo quindi riflettere anche su come, mentre accendendo i telegiornali siamo rimbombati di notizie che trasmettono panico e paura, il mercato ha una sfera emotiva a parte e con una visione sempre verso il futuro.




In definitiva, come si investe sui mercati in uno scenario di guerra?


Come si sarebbe investito se non ci fosse stata la guerra o se non ci fosse stato il Covid, costruendo portafogli d’investimento compatti ed in linea con le caratteristiche e gli obiettivi dell’investitore.


Eventi come guerre o pandemie sono imprevedibili, non può esistere nessun guru o analista finanziario in grado di anticiparli.

Quello che si può fare è essere pronti a tutto e ricordarsi che investire correttamente è più simile ad una partita a scacchi che ad una puntata di roulette.

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